CENTRO DI RICERCA ED ELABORAZIONE PER LA DEMOCRAZIA | GRUPPO DI INTERVENTO GIURIDICO INTERNAZIONALE

Contro la crisi della civiltà umana

Il Centro di ricerca ed elaborazione pubblica e rilancia la seguente Dichiarazione della Piattaforma internazionale dei diritti umani, di cui fa parte, contro gli attacchi alla civiltà perpetrati dall’Amministrazione Trump e dai suoi alleati (testo originale spagnolo e nostra traduzione italiana).

DECLARACIÓN PÚBLICA
La Plataforma Internacional por los Derechos Humanos, instancia de coordinación que integran diversas organizaciones de derechos humanos de América, Europa y África, desea expresar su profunda preocupación por el retroceso civilizatorio que está sufriendo la Humanidad en el último lustro.
Hemos constatado el creciente avance de la ultraderecha neofascista en Europa y América Latina, que ha llegado al poder a través de elecciones formalmente democráticas, con promesas de gobierno populistas que pretenden canalizar el profundo desencanto de las grandes mayorías nacionales con el sistema capitalista en su expresión neoliberal, el que sólo ha empeorado sus condiciones de vida. A su vez, la reciente elección norteamericana con el triunfo de Donald Trump, cuyo delirio de grandeza mesiánico, guerrerista y expansionista, refleja en toda su dimensión el verdadero carácter imperialista de Estados Unidos, y la grave amenaza que constituye para la Paz y los Derechos Humanos en el mundo.
Cabe recordar que las primeras órdenes ejecutivas de Trump fueron salirse de organismos multilaterales muy relevantes de Naciones Unidas, como el Consejo de Derechos Humanos y la Organización Mundial de la Salud (OMS).
A lo anterior, es dable mencionar el reciente anuncio de Trump, difundido en una conferencia de prensa conjunta con Benjamín Netanyahu, de tomar el control político y militar de Gaza, develando así el verdadero objetivo del Genocidio cometido por el Estado sionista de Israel con la abierta ayuda y cooperación política y militar de Estados Unidos, cual es expulsar a los dos millones de palestinos que han residido (y resistido) en esos territorios. Además, no ocultó su voluntad de establecer “una posición de propiedad a largo plazo” en dicha zona destruida por las bombas israelíes.
Si agregamos la “guerra arancelaria” declarada por Trump en contra de México, Canadá y China, la que tendrá efectos colaterales graves en las economías de todos los países del planeta, su política estigmatizadora antimigrantes, las recientes medidas de reincorporar a Cuba en la lista de gobiernos patrocinadores del terrorismo, su voluntad de cambiarle el nombre al Golfo de México, de retomar el control del Canal de Panamá, su interés de anexar Canadá y Groenlandia al territorio norteamericano, entre otras, nos muestran su explícito deseo de convertirse en el gran amo del mundo, de dominar la geopolítica mundial y convertir a las naciones, especialmente las más débiles económica y políticamente, en meras piezas de su engranaje.

Esta situación pone en riesgo la sana y pacífica convivencia entre los pueblos del mundo y empuja a una inevitable conflagración mundial cuyas consecuencias serían desastrosas para las generaciones presentes y futuras.
Agrava la situación descrita, el hecho que en muchos de nuestros países, han surgido dirigentes políticos populistas que han logrado la presidencia, de claro perfil ultraderechista, que no sólo desprecian los Derechos Humanos y su sistema de protección internacional, sino que pretenden emular dichas políticas imperialistas poniéndose a disposición de la administración norteamericana, como ocurre con Javier Milei en Argentina, y Nayib Bukele, en El Salvador. Mientras tanto, otros dirigentes criollos han emergido en nuestros países, aspirando el poder, con el mismo discurso.
La Plataforma Internacional por los Derechos Humanos junto con expresar su grave preocupación por la situación descrita, hace un llamado a todas las organizaciones de Derechos Humanos de los cinco continentes. Nuestros pueblos deben reaccionar ante este claro retroceso civilizatorio y evidente amenaza en contra de la Paz. No podemos permanecer impávidos, Es hora de reaccionar. De volver a confiar en la fuerza de la unidad, la organización y la movilización de nuestros pueblos para frenar esta ofensiva mundial de la ultraderecha y el neo fascismo imperial, que atenta gravemente en contra de los legítimos intereses de las grandes mayorías nacionales y su genuino deseo de vivir en Paz en sociedades más justas, soberanas, verdaderamente democráticas y respetuosas de los Derechos Humanos, única manera de garantizar la plena dignidad de los seres humanos.
PLATAFORMA INTERNACIONAL POR LOS DERECHOS HUMANOS
5 de febrero 2025.-

DICHIARAZIONE PUBBLICA

La Piattaforma Internazionale per i Diritti Umani, un’istanza di coordinamento che riunisce diverse organizzazioni per i diritti umani in America, Europa e Africa, desidera esprimere la sua profonda preoccupazione per il regresso civilizzatorio che l’Umanità sta subendo nell’ultimo quinquennio.

Abbiamo constatato l’avanzata crescente dell’ultradestra neofascista in Europa e in America Latina, che è giunta al potere attraverso elezioni formalmente democratiche, con promesse di governo populiste volte a canalizzare il profondo disincanto delle grandi maggioranze nazionali nei confronti del sistema capitalista nella sua espressione neoliberale, il quale non ha fatto altro che peggiorare le loro condizioni di vita. Allo stesso tempo, la recente elezione negli Stati Uniti, con la vittoria di Donald Trump, il cui delirio di grandezza messianico, guerrafondaio ed espansionista riflette in tutta la sua dimensione il vero carattere imperialista degli Stati Uniti, rappresenta una grave minaccia per la Pace e i Diritti Umani nel mondo.

Vale la pena ricordare che i primi ordini esecutivi di Trump furono il ritiro da organismi multilaterali molto rilevanti delle Nazioni Unite, come il Consiglio per i Diritti Umani e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

A quanto sopra si aggiunge il recente annuncio di Trump, diffuso in una conferenza stampa congiunta con Benjamín Netanyahu, di prendere il controllo politico e militare di Gaza, svelando così il vero obiettivo del genocidio perpetrato dallo Stato sionista di Israele con l’esplicito appoggio e la cooperazione politica e militare degli Stati Uniti: espellere i due milioni di palestinesi che hanno vissuto (e resistito) in quei territori. Inoltre, non ha nascosto la sua intenzione di stabilire “una posizione di proprietà a lungo termine” in quell’area, distrutta dai bombardamenti israeliani.

Se aggiungiamo la “guerra tariffaria” dichiarata da Trump contro Messico, Canada e Cina, che avrà gravi effetti collaterali sulle economie di tutti i paesi del pianeta, la sua politica anti-migratoria stigmatizzante, le recenti misure per reinserire Cuba nella lista dei governi patrocinatori del terrorismo, la sua volontà di cambiare il nome al Golfo del Messico, di riprendere il controllo del Canale di Panama, il suo interesse ad annettere Canada e Groenlandia al territorio statunitense, tra le altre cose, appare chiaro il suo esplicito desiderio di diventare il grande padrone del mondo, di dominare la geopolitica globale e di ridurre le nazioni, specialmente quelle economicamente e politicamente più deboli, a semplici ingranaggi del suo meccanismo.

Questa situazione mette a rischio la sana e pacifica convivenza tra i popoli del mondo e spinge verso un’inevitabile conflagrazione mondiale, le cui conseguenze sarebbero disastrose per le generazioni presenti e future.

Ad aggravare la situazione è il fatto che in molti dei nostri paesi sono emersi leader politici populisti che, una volta arrivati alla presidenza, hanno mostrato un chiaro orientamento ultradestrista. Non solo disprezzano i Diritti Umani e il loro sistema di protezione internazionale, ma cercano anche di emulare queste politiche imperialiste mettendosi al servizio dell’amministrazione statunitense, come nel caso di Javier Milei in Argentina e Nayib Bukele in El Salvador. Nel frattempo, in altri paesi, nuovi leader locali con lo stesso discorso aspirano al potere.

La Piattaforma Internazionale per i Diritti Umani, oltre a esprimere la sua profonda preoccupazione per la situazione descritta, lancia un appello a tutte le organizzazioni per i Diritti Umani dei cinque continenti. I nostri popoli devono reagire di fronte a questo chiaro regresso civilizzatorio e alla evidente minaccia contro la Pace. Non possiamo restare inerti. È ora di reagire. Di tornare a credere nella forza dell’unità, dell’organizzazione e della mobilitazione dei nostri popoli per fermare questa offensiva globale dell’ultradestra e del neofascismo imperialista, che minaccia gravemente i legittimi interessi delle grandi maggioranze nazionali e il loro genuino desiderio di vivere in Pace in società più giuste, sovrane, veramente democratiche e rispettose dei Diritti Umani, unica garanzia della piena dignità degli esseri umani.

PIATTAFORMA INTERNAZIONALE PER I DIRITTI UMANI
5 febbraio 2025