CENTRO DI RICERCA ED ELABORAZIONE PER LA DEMOCRAZIA | GRUPPO DI INTERVENTO GIURIDICO INTERNAZIONALE

No alla continua strage nelle carceri italiane

Il CRED denuncia la piena responsabilità del governo e del ministro della giustizia per le morti in carcere che sono a oggi 61 nell’anno in corso. La situazione di sovraffollamento esistente è riconducibile ai continui provvedimenti liberticidi con introduzione di nuove figure di reato e l’aumento delle pene per figure di reato già in vigore, alla mancanza di seri investimenti per l’assunzione di personale di supporto psicologico e medico, al rifiuto di provvedimenti di clemenza e di riduzione della detenzione in carcere. Tale sovraffollamento e l’abbandono a se stesso di chi è in prigione, in condizioni disumanizzanti, sono il risultato della privatizzazione dei servizi e delle strutture di custodia e in ultima analisi del carattere profondamente di classe e della giustizia penale, che riserva la detenzione carceraria ai settori socialmente più subalterni mentre lascia in libertà corrotti e colletti bianchi.