Venezuela: consolidamento del processo bolivariano

L’ultimo anno risulta caratterizzato da una sostanziale e soddisfacente stabilizzazione del processo bolivariano. Nonostante il persistere delle illegittime sanzioni internazionali che continuano a ledere diritti umani fondamentali della popolazione venezolana, il governo di Nicolas Maduro ha saputo trarre profitto dalla situazione internazionale contrassegnata da un significativo rinculo del l’egemonia occidentale imperniata sulla Potenza statunitense, che si sta verificando da alcuni anni a questa parte e che ha avuto come tappe più significative il ritiro dall’Afghanistan, il fallimento della cosiddetta controffensiva ucraina e il crescente isolamento del regime israeliano di Benjamin Netanyahu, ben simboleggiato dalle molteplici e variegate adesioni pervenute al ricorso intentato per genocidio dalla Repubblica Sudafricana. Il Venezuela bolivariano, del resto, ha puntato da tempo le sue carte su di un nuovo assetto multipolare del governo planetario, assetto che si delinea con sempre maggior chiarezza nonostante le attuali difficoltà e le sfide ardue che l’umanità si trova oggi di fronte su vari piani, dalla gestione di conflitti pericolosi e tendenzialmente globali, alle complesse problematiche ambientali, a quelle sociali relative alla distribuzione della ricchezza, oggi fortemente sperequata.
In tale contesto internazionale fortemente problematico e ricco di incognite spesso angosciose, il governo di Nicolas Maduro ha saputo sapientemente consolidare la propria posizione interna e internazionale, come dimostrato dal contenimento degli effetti deleteri della sanzioni illegittime inflitte da Stati Uniti ed Unione Europea, dalla liberazione del diplomatico venezolano Alex Saab,arbitrariamente sequestrato e illegittimamente detenuto negli Stati Uniti proprio per il suo fattivo impegno sulla questione delle sanzioni, dal rapporto costruttivo coi settori patriottici e responsabili dell’opposizione, dal rientro in patria di molti emigrati, dal successo del referendum sull’Esequibo e dall’ annientamento dei progetti golpisti grazie all’impegno concorde ed efficace delle Forze armate e delle milizie chaviste in ogni parte del Paese. In un’America Latina tuttora scossa da fenomeno golpisti e antidemocratici, dal Perù alla Colombia, nonché dall’ infiltrazione di una criminalità narcotrafficante sempre più pervasiva e insidiosa, il Venezuela bolivariano resiste e si sviluppa sotto la guida abile e prudente di Nicolas Maduro.
Il CRED (Centro de Investigación y elaboración para la democracia) reitera il suo appoggio alla Rivoluzione bolivariana e ha firmato la lettera aperta al Presidente Biden affinché gli Stati Uniti desistano dai loro progetti di destabilizzazione, attuati mediante sanzioni illegittime e lesive dei diritti umani del popolo venezolano e tentativi di assassinare il Presidente legalmente eletto Nicolás Maduro.