CENTRO DI RICERCA ED ELABORAZIONE PER LA DEMOCRAZIA | GRUPPO DI INTERVENTO GIURIDICO INTERNAZIONALE

Dichiarazione sulla Palestina della Piattaforma internazionale dei diritti umani (in italiano e spagnolo)

DECLARACIÓN PÚBLICA

 

La Plataforma Internacional por los Derechos Humanos, una instancia de colaboración y coordinación de reciente conformación, desea expresar su honda preocupación por el Genocidio en curso que el Estado sionista de Israel está cometiendo en Gaza en contra del pueblo palestino, por constituir una flagrante violación de la Convención para la Prevención y la Sanción del Crimen de Genocidio, aprobada por la Asamblea General de la ONU de 1948, así como por las disposiciones contenidas en el Estatuto de Roma, de 1998 y demás principios y normas del Derecho Internacional aceptadas universalmente por la comunidad internacional.

Los graves crímenes internacionales cometidos por el Estado de Israel en contra del pueblo palestino en Gaza, no son sino la continuidad de una política sionista que comienza con la ocupación de sus territorios y persiste con el histórico desconocimiento de las resoluciones emanadas desde el año 1947 a la fecha por parte de los órganos permanentes de Naciones Unidas, que han condenado la ocupación ilegal de los territorios palestinos e instado por su devolución.

En efecto, del análisis de las más importantes Resoluciones emanadas tanto de la Asamblea General de Naciones Unidas como del Consejo de Seguridad de la ONU, se puede constatar que el Estado de Israel, al violar flagrantemente cada una de ellas, ha impedido el ejercicio del derecho de autodeterminación del pueblo palestino, a través de la comisión de crímenes de guerra sancionados por el Derecho Internacional y el Derecho Humanitario, generando de paso un serio obstáculo para la paz en la región.

Hoy, bajo el falaz argumento de justificar la barbarie en curso con la necesidad de liberar las personas tomadas como rehenes en el cuestionable ataque de Hamas, se esconde una condenable operación de “limpieza étnica” impulsada por el Estado sionista, constitutiva del crimen de genocidio en contra del pueblo palestino, que ha costado la vida de más de 37.000 palestinos, la mayoría mujeres y niños, y un número significativo de periodistas y personal médico.

La decisión de continuar con la comisión de estos graves crímenes internacionales por parte del Estado de Israel, particularmente del de Genocidio, no ha podido ser modificada por la comunidad internacional, especialmente por su principal órgano rector (ONU), creado para resguardar la paz y la seguridad internacionales. El permanente veto del principal aliado de Israel, Estados Unidos, en el Consejo de Seguridad de Naciones Unidas, hace infructuosos los esfuerzos de su Secretario General, Antonio Guterres, por lograr el cese del fuego y da cuenta de su histórica política de agresión imperialista. A su vez, la demanda presentada por Sudáfrica ante la Corte Internacional de Justicia en contra de Israel por violación de la Convención sobre Genocidio, tampoco ha dado frutos significativos hasta ahora, a pesar de las medidas provisionales decretadas. El sistema de protección internacional de derecho internacional de derechos humanos, como el Consejo de Derechos Humanos ONU y el ACNUDH, a pesar de sus reiteradas condenas a la agresión del Israel, ha demostrado también su ineficacia. Urge una profunda reforma para fortalecerlo y garantizar su eficacia.

Reiteramos por lo tanto la demanda de un cese al fuego inmediato, que se acompañe al retiro total de las fuerzas de ocupación israelí de todos los territorios palestinos y la intervención humanitaria de la comunidad internacional para garantizar el derecho a la vida y a la autodeterminación del pueblo palestino.

 

 

     PLATAFORMA INTERNACIONAL POR LOS DERECHOS HUMANOS

 

                                                                                                    …. junio de 2024.-

DICHIARAZIONE PUBBLICA

 

La Piattaforma Internazionale per i Diritti Umani, un organismo di collaborazione e coordinamento recentemente costituito, desidera esprimere la sua profonda preoccupazione per il genocidio in corso che lo Stato sionista di Israele sta commettendo a Gaza contro il popolo palestinese, in quanto costituisce una flagrante violazione della Convenzione. sulla prevenzione e repressione del crimine di genocidio, approvato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1948, nonché le disposizioni contenute nello Statuto di Roma del 1998 e altri principi e norme di diritto internazionale universalmente accettati dalla comunità internazionale.

I gravi crimini internazionali commessi dallo Stato d’Israele contro il popolo palestinese di Gaza non sono altro che la continuità di una politica sionista che inizia con l’occupazione dei suoi territori e persiste nel disprezzo storico delle risoluzioni emanate dal 1947 ad oggi dalla gli organismi permanenti delle Nazioni Unite, che hanno condannato l’occupazione illegale dei territori palestinesi e ne hanno sollecitato la restituzione.

Infatti, dall’analisi delle più importanti Risoluzioni emanate sia dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, si evince che lo Stato di Israele, violando palesemente ciascuna di esse, ha impedito l’esercizio del diritto di autodeterminazione del popolo palestinese, attraverso la commissione di crimini di guerra sanciti dal diritto internazionale e dal diritto umanitario, generando un grave ostacolo alla pace nella regione.

Oggi, sotto la fallace argomentazione di giustificare la barbarie in corso con la necessità di liberare le persone prese in ostaggio nel discutibile attacco di Hamas, si nasconde una riprovevole operazione di “pulizia etnica” promossa dallo Stato sionista, che costituisce il crimine di genocidio contro i palestinesi persone, che è costato la vita a più di 37.000 palestinesi, la maggior parte dei quali donne e bambini, e a un numero significativo di giornalisti e personale medico.

La decisione di continuare a commettere questi gravi crimini internazionali da parte dello Stato di Israele, in particolare il genocidio, non ha potuto essere adeguatamente contrastata dalla comunità internazionale, in particolare dal suo principale organo di governo (ONU), creato per salvaguardare la pace e la sicurezza internazionale. . Il veto permanente del principale alleato di Israele, gli Stati Uniti, nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, rende vani gli sforzi del suo Segretario Generale, Antonio Guterres, per raggiungere un cessate il fuoco e riflette la sua politica storica di aggressione imperialista. Anche la causa intentata dal Sudafrica davanti alla Corte internazionale di giustizia contro Israele per violazione della Convenzione sul genocidio non ha dato finora frutti significativi, nonostante le misure provvisorie decretate. Anche i sistemi di protezione internazionale previsti dal diritto internazionale dei diritti umani, come il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite e l’OHCHR, nonostante le loro ripetute condanne dell’aggressione israeliana, hanno dimostrato la loro inefficacia. È urgentemente necessaria una profonda riforma per rafforzarlo e garantirne l’efficacia.

Ribadiamo pertanto la richiesta di un cessate il fuoco immediato, che sia accompagnato dal ritiro totale delle forze di occupazione israeliane da tutti i territori palestinesi e dall’intervento umanitario della comunità internazionale per garantire il diritto alla vita e all’autodeterminazione del popolo palestinese .

PIATTAFORMA INTERNAZIONALE PER I DIRITTI UMANI

Giugno 2024