Il Centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia (CRED) condanna l’incursione Ucraina sul territorio russo a Kursk, che travalica manifestamente l’ambito della legittima difesa per assumere i caratteri dell’aggressione vietata dal diritto internazionale. Condanniamo l’inaccettabile posizione guerrafondaia dell’Unione europea e l’insopportabile ipocrisia del ministro Tajani e di tutto il governo Meloni che irresponsabilmente stanno trascinando l’Italia e l’Europa nel conflitto, in chiara violazione del sacro dettato dell’art. 11 della Costituzione repubblicana. Esprimiamo la nostra solidarietà al popolo russo e ai giovani ucraini rastrellati dalle bande nazifasciste di Zelensky, inviati al massacro per alimentare una guerra senza fine e senza senso. Chiediamo l’immediata cessazione delle ostilità e l’avvio di un negoziato per una pace giusta e definitiva, basata sul riconoscimento delle aspirazioni delle popolazioni dei territori contesi e la neutralità permanente dell’Ucraina non-allineata e denazificata.