Di seguito la Dichiarazione sulla situazione nel Sahara Occidentale approvata dalla Piattaforma internazionale sui diritti umani di cui fa parte il Centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia ( CRED) (originale in spagnolo e nostra tradizione italiana).
La Plataforma Internacional por los Derechos Humanos, una instancia de colaboración y coordinación de reciente conformación, desea expresar su honda preocupación por la condenable actitud del ocupante marroquí que continúa su política de tierra quemada en los territorios ocupados contra los ciudadanos saharauis, a través de sus políticas destinadas a confiscar a los saharauis sus tierras y bienes personales.
En efecto, el lunes 26 de agosto de 2024, en la zona de Lamraiat, al sureste de la capital ocupada El Aaiún, cientos de ciudadanos saharauis fueron sorprendidos con la demolición de sus casas sobre sus cabezas y obligados a desplazarse de sus zonas residenciales por la fuerza, sin ninguna razón ni previo aviso. A los numerosos antecedentes de desplazamiento forzoso, también se suman muchos incidentes y crímenes similares como fabricación de cargos contra activistas y su encarcelamiento en prisiones marroquíes y las injustas sentencias contra ellos, que van de 10 a 20 años de prisión e incluso cadena perpetua, especialmente los detenidos de Gdeim Izik y la agrupación estudiantil «Los compañeros de El Uali»; por no mencionar la inundación de la región con drogas y la política de asentamientos dirigida a traer colonos marroquíes a los territorios saharauis ocupados y desplazar a los saharauis de ellos al igual que hace la entidad sionista en los territorios palestinos ocupados.
Por ende, compartimos la condena que la Unión de Estudiantes de Saguia el-Hamra y Río de Oro, ha expresado en contra de estas brutales prácticas políticas del ocupante marroquí en sus territorios ocupados contra los ciudadanos saharauis, y que suponen un claro incumplimiento de todas las convenciones y leyes internacionales, especialmente del Derecho Internacional Humanitario, además del derecho a la propiedad privada. Estas políticas sistemáticas también exponen los fracasos de la ocupación marroquí en su empeño por acabar con el pueblo saharaui y su justa causa, su incapacidad para repeler los repetidos golpes del Ejército de Liberación Popular Saharaui a lo largo del muro que divide el territorio saharaui en dos, así como su fracaso diplomático y político, quizás el último de los cuales el mundo presenció en la Conferencia Internacional de Tokio sobre el Desarrollo de África (TICAD), que expuso el bajo nivel de la diplomacia de “matones” de los servicios marroquíes.
Asimismo, compartimos la condena de la Unión de Estudiantes de Saguia el-Hamra y Río de Oro, ha expresado en contra de que la ocupación marroquí tenga como objetivo a los ciudadanos saharauis en los territorios ocupados, la confiscación de sus tierras, su desplazamiento forzoso, el acoso a los activistas y todas las demás políticas brutales llevadas a cabo por la ocupación marroquí.
Por último, hacemos un llamamiento a la comunidad internacional para que intervenga con urgencia para poner fin a la política de asentamiento colonialista llevada a cabo por la ocupación marroquí y declaramos nuestra solidaridad incondicional con todas las víctimas de la confiscación de bienes y de la usurpación de tierras, que son ciudadanos saharauis desarmados. También hacemos un llamamiento reiterado a los organismos de derechos humanos de todo el mundo a solidarizar con la justa demanda del pueblo saharui.
PLATAFORMA INTERNACIONAL POR LOS DERECHOS HUMANOS
21 de septiembre de 2024.-
La Piattaforma internazionale per i diritti umani, un’istanza di collaborazione e coordinamento di recente costituzione, desidera esprimere la sua profonda preoccupazione per l’atteggiamento condannabile dell’occupante marocchino che continua la sua politica di terra bruciata nei territori occupati contro i cittadini saharawi, attraverso le sue politiche volte a confiscare ai saharawi le loro terre e i loro beni personali.
Infatti, lunedì 26 agosto 2024, nella zona di Lamraiat, a sud-est della capitale occupata El Aaiún, centinaia di cittadini saharawi sono stati sorpresi dalla demolizione delle loro case sopra le loro teste e costretti a spostarsi dalle loro zone residenziali con la forza, senza motivo o preavviso. Ai numerosi precedenti di sfollamento forzato, si aggiungono anche molti incidenti e crimini simili come l’accusa contro attivisti e la loro detenzione nelle prigioni marocchine e le ingiuste sentenze contro di loro, che vanno da 10 a 20 anni di carcere e persino l’ergastolo, in particolare i detenuti di Gdeim Izik e il gruppo studentesco «I compagni di El Uali»; per non parlare dell’inondazione della regione con la droga e la politica degli insediamenti finalizzata a portare coloni marocchini nei territori saharawi occupati e a spostare i saharawi da loro, come fa l’entità sionista nei territori palestinesi occupati.
Condividiamo quindi la condanna che l’Unione degli studenti di Saguia el-Hamra e Rio de Oro ha espresso contro queste brutali pratiche politiche dell’occupante marocchino nei suoi territori occupati contro i cittadini saharawi, e che rappresentano una chiara violazione di tutte le convenzioni e leggi internazionali, in particolare del Diritto Internazionale Umanitario, oltre al diritto alla proprietà privata. Queste politiche sistematiche espongono anche i fallimenti dell’occupazione marocchina nel suo sforzo di distruggere il popolo saharawi e la sua giusta causa, la sua incapacità di respingere i ripetuti colpi dell’Esercito di liberazione popolare sahrawi lungo il muro che divide in due il territorio saharawi, nonché il suo fallimento diplomatico e politico, come quello cui il mondo ha assistito alla Conferenza internazionale di Tokyo sullo sviluppo dell’Africa (TICAD), che ha esposto il basso livello della diplomazia dei “bulli” dei servizi marocchini.
Condividiamo anche la condanna che l’Unione degli studenti di Saguia el-Hamra e Rio de Oro, ha espresso contro l’occupazione marocchina che prende di mira i cittadini saharawi nei territori occupati, la confisca delle loro terre, il loro spostamento forzato, la persecuzione degli attivisti e tutte le altre politiche brutali condotte dall’occupazione marocchina.
Infine, facciamo appello alla comunità internazionale affinché intervenga con urgenza per porre fine alla politica di insediamento colonialista condotta dall’occupazione marocchina e dichiariamo la nostra solidarietà incondizionata a tutte le vittime della confisca di beni e dell’usurpazione di terre, che sono cittadini saharawi disarmati. Invitiamo inoltre gli organismi dei diritti umani di tutto il mondo a solidarizzare con la giusta richiesta del popolo saharawi.
PIATTAFORMA INTERNAZIONALE PER I DIRITTI
21 settembre 2024. –